Gemma

Ragione sociale: Gemma di Mirco Pauletti
Indirizzo: Via Serafina – 20078 San Colombano al Lambro (MI) – IT
Telefono: 3381902273 – 3335630965
E-mail: gemmavinonaturale@gmail.com
Sito internet: https://gemma-vino-naturale-produzione-e-vendita-diretta-di.business.site/ instagram.com/gemma_vino_naturale

 

Proprietario: Mirco Pauletti
Possibilità di visitare l’azienda: si, su appuntamento
Eventuali strutture ricettive: no
Eventuali servizi in azienda: no
Eventuali prodotti acquistabili in azienda: vino imbottigliato
Descrizione del nucleo famigliare e loro coinvolgimento nelle attività agricole:
I vigneti vengono gestiti personalmente da noi (Mirco Pauletti e Daniela Marchini).
Per la trinciatura dopo le potature ci affidiamo ad un terzista di fiducia.
Alcuni famigliari ci aiutano poi durante potature e vendemmia.

Estensione terreni: 1 ha
Altitudine: m s.l.m.
Superficie coltivata a vigneto: 1
Altre colture: no
Tipo di conduzione: affitto
Tipo di coltivazione: biologico senza certificazione
Eventuali società di certificazione: no
Eventuale laboratorio di analisi utilizzato: Ampelidea (Pavia)

Enologo o responsabile di cantina: Luciano Carrara (Gruppo Vignaioli, prima e storica realtà del territorio a credere in una viticoltura biologica alla fine degli anni settanta, nonchè fra i produttori partecipanti alle prime edizioni de La Terra Trema)
Agronomo o responsabile conduzione agricola: ci occupiamo personalmente della conduzione agricola
Lavoratori fissi:
Lavoratori stagionali:
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori fissi:
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori stagionali:
Ricorso a lavoro interinale:

Vini prodotti:
Gemma Rosso IGT Collina del Milanese 2019
Malìa Rosso IGT Collina del Milanese 2021
Oasi Rosato IGT Collina del Milanese 2020 (sold out)
Malìa Rosso IGT Collina del Milanese 2020 (sold out)
Chèrmisi Rosato IGT Collina del Milanese 2021
Lunàntico Rosso IGT Collina del Milanese 2021

Vendita diretta: mercati agricoli (35%), fiere (35%)
Canali distributivi: nessun agente/distributore/intermediario ad oggi. Vendita diretta a ristoratori ed enoteche (30%).
Vendita nella media e/o grande distribuzione: NO

Una breve storia dell’azienda:
Già appassionati di viticoltura per averla respirata e vissuta nei rispettivi nuclei d’origine e dopo una stagione di esperienza sul campo da Luca Francesconi (Josef), ci dedichiamo dal 2018 al nostro progetto famigliare di viticoltura naturale.
Per il forte legame che sentiamo con la città di Milano, decidiamo di coltivare la vite proprio sulla sua storica collina di appartenenza: la Collina del Milanese, più precisamente a San Colombano al Lambro. L’intento è quello di produrre un vino di qualità artigianale che preservi la biodiversità dell’ecosistema vigneto (qui siamo in un’Oasi protetta) con pratiche sostenibili e meno invasive possibili, rispettando la salute di chi vorrà berlo. Recuperiamo piccoli appezzamenti che, esendo venute a mancare le persone che se ne occupavano, sarebbero stati destinati all’espianto.
Contribuiamo così al mantenimento di quanto abbiamo ricevuto in custodia da chi ci ha preceduto.
Il vigneto principale è composto da viti di 15 anni coltivate a Guyot (50% Syrah e 50% Cabernet Sauvignon); successivamente abbiamo preso in gestione un piccolo vigneto di Merlot accatastato nel 1978. Ad oggi in cerca di autoctoni a bacca rossa e bianca. Curiamo e studiamo personalmente i tagli per i nostri vini.
Le etichette, da noi ideate e realizzate, sono frutto di una felice collaborazione con Alberto Casiraghy (liutaio, editore artigiano, aforista, illustratore e pittore) che ci ha concesso l’utilizzo di alcuni simboli a caratteri tipografici mobili (la parte inferiore di ogni etichetta), scelti insieme nell’archivio della sua casa editrice Pulcinoelefante. La sua storia si lega indissolubilmente a quella della città di Milano.
Alberto Casiraghy ha raccolto, editato ed illustrato oltre mille aforismi, poesie e ricordi della poetessa milanese Alda Merini. Il Comune di Milano ha inoltre, da poco acquistato un tesoro editoriale di più di 10.000 libri d’artista da lui realizzati, destinandoli alla Casa Museo Boschi Di Stefano.

Cenni storici e geografici sul territorio:
Il Vigneto è situato nell’ Oasi protetta di San Colombano al Lambro, all’interno del parco collinare dello stesso comune.
Il territorio del parco si trova a 40 km a sud da Milano e si eleva rispetto alla quota media della Pianura Padana di circa 80 metri, fino a raggiungere un’altimetria massima di 147 metri sul livello del mare.
Per questa peculiarità rappresenta l’esempio più tipico di altura isolata nella Pianura Padana e riveste un notevole interesse geologico, ambientale e ppaesaggistico.
Il sottosuolo è ricco di minerali quali carbonato di calcio, cloruro di sodio, iodio, ossido di ferro, anidride solforosa e carbonica, come testimoniano le acque sorgive di numerose fonti sparse ai piedi della collina.
Il valore terapeutico delle stesse è stato di grande interesse scientifico, a tal punto che all’inizio del 1900 furono realizzati due centri termali: le terme di Miradolo e le Fonti Minerali Gerette di San Colombano. Pur sorgendo in luoghi che distano dal mare centinaia di chilometri, queste acque hanno caratteristiche marine e fanno parte di una grande falda acquifera salmastra dell’Italia Settentrionale.
Il terreno della collina, che alterna zone sabbiose a zone calcaree molto permeabili e la costante esposizione al sole, rende questo luogo un ambiente ideale e vocato per la coltivazione della vite.
La diffusione della viticoltura nella zona della Collina del Milanese risale all’epoca dell’Impero Romano. Alcune ricerche evidenziano che i tanti insediamenti erano agevolati dalla comunicazione diretta e abbastanza rapida con Milano: oltre all’ autostrada fluviale rappresentata dal Lambro, vi era una via terrestre denominata il sentiero per Milano collegata alla importante Ticinum -Placentia.
In epoche successive tale vocazione venne poi potenziata, perfezionata ed arricchita a partire dal Medioevo da San Colombano, un monaco irlandese che qui giunse per cristianizzare i suoi abitanti e che recupererò la zona in decadenza a seguito del progressivo crollo dell’impero romano. Nel 1992 quando fu istituita la provincia di Lodi, venne indetto un referendum in cui gli abitanti di San Colombano al Lambro espressero la volontà di restare legati, anche se geograficamente distaccati, alla provincia di Milano.
San Colombano è dunque un’exclave meneghina immersa tra le province di Lodi e Pavia.

Condizioni ambientali del posto e dell’area di produzione:
L’Oasi protetta del Parco della collina di San Colombano è stata costituita negli anni 50 per tutelarne e preservarne la biodiversità.
Il territorio, di circa 250 ettari che si snodano nella parte più a est della collina di San Colombano, è da più di 60 anni, chiuso a qualsiasi tipo di attività venatoria, fungendo da rifugio, luogo di riproduzione e diffusione spaziale di specie animali e vegetali, nonché corridoio ecologico di migrazione per numerosi uccelli per la presenza di correnti ascensionali di aria calda che salgono dal suolo. Non è raro incontrare nel vigneto lepri, fagiani, rapaci di varie specie, gufi, picchi verdi; più sporadicamente percorrendo l’Oasi, cinghiali e caprioli.
Negli ultimi due anni abbiamo riscontrato tangibili segni del cambiamento climatico: anomala siccità che ha compromesso circa un terzo del raccolto sul Cabernet, come pure scottature solari su fogliame e grappoli e assenza della microfauna e rischio sempre maggiore di eventi metereologici straordinari per la loro forza distruttiva.

I miei principi e idealità di produttore:
L’approccio gestionale attinge sia al metodo di coltivazione biologico in vigna, sia alla filosofia del vino naturale tra i filari e in cantina.
Il vino naturale che produciamo viene realizzato in primo luogo in vigna: escludiamo l’impiego della chimica di sintesi e diserbanti, favoriamo la crescita delle piante senza forzarne la produttività aiutando il terreno a mantenere la propria biologica fertilità con lavorazioni fatte manualmente; inerbimento autoctono perenne tra i filari e sotto le fila (tranne sfalcio due volte l’anno), nessuna irrigazione, utilizzo di rame e zolfo minerali in quantità ben al di sotto del consentito in regime di agricoltura biologica.
I vitigni sono vendemmiati separatamente per cogliere i grappoli nel momento di maturazione perfetta.
Le uve che arrivano in cantina sono naturalmente sane, ricche di sapore e personalità.
La vinificazione avviene per fermentazione spontanea del mosto senza aggiunta di lieviti selezionati o altre sostanze, ad eccezione di piccole quantità di anidride solforosa (solfiti) ben al disotto del consentito dal disciplinare dei vini biologici e biodinamici.
I solfiti sono indispensabili per preservare la sanità del vino nelle fasi di travaso e di imbottigliamento.
Non utilizziamo vasche con controllo delle temperature, non filtriamo né chiarifichiamo; tutte le varie operazioni e pratiche di cantina sono condotte senza l’impiego di mezzi e apparecchiature o sostanze atte ad alterare la natura del vino stesso.
In sintesi, cerchiamo di intervenire il meno possibile, sia in vigna che in cantina.

La mia opinione sull’utilizzo di OGM:
Non siamo interessati all’utilizzo degli OGM.

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