alla gioventù deragliante, innaturale
alla gioventù degenere, discola, criminale

Io sono il punto amaro delle oscillazioni
fra le lune e le maree
(Elsa Morante, Il mondo salvato dai ragazzini)

La Terra Trema | Fiera feroce di vini, cibi, relazioni avrà luogo dal 24 al 26 novembre 2023 al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito, terra di conflitto e autonomia sempre sotto sgombero in una metropoli, Milano, che, malgrado proclami e vetrine, sempre di più spinge fuori da sé dissenso, differenze, povertà. Milano magma che sotterra, omologa, genera alienazione e disparità, sussume, coopta, che mette a profitto ogni cosa (anche elaborazione critica e intelligenza) e che nessuno risparmia. 

Torna la Fiera Feroce consapevole che tra le più grosse retoriche propinate dalla metropoli contemporanea v’è quella del “naturale”. Vino, agricoltura, artisti, vignaioli, architetti, eventi, progetti: ogni cosa è naturale, sostenibile, ecologica nella metropoli, compresa la violenza e l’ingiustizia che produce.

Dietro narrazioni solo ben disegnate insiste un modello trito e ritrito che alimenta un consumismo barbaro, ottuso, capitalista. Non saranno mai salvifiche queste città antropofaghe, le economie cannibali che generano, non saranno mai salvifiche le speculazioni compiute in nome della rigenerazione, della riqualificazione, dell’ordine gourmettizzato.

La Terra Trema | Fiera Feroce ritorna, per ribadire la sua sostanza proteiforme, innaturale, la sua materia fecciosa, racaille, per celebrare l’incontro dei molteplici volti e delle numerose voci della produzione agricola e vinicola di questa nazione e non solo. 

Per rivedersi, per ritrovarsi e ragionare collettivamente, fuori dalla propria bolla, dai propri ambiti protetti, per dare luogo a un confronto orizzontale che comprenda tutte e tutti, agricoltori/trici, vignaioli/e, cittadini/e.

Nel corso di questi anni, di queste quindici edizioni, La Terra Trema | Fiera Feroce ha voluto che si sviscerassero, davvero politicamente, le evoluzioni economiche, sociali, urbanistiche, ambientali, qualitative che il micro/macro mondo dei vini contemporanei ha e sta attraversando/determinando/subendo. Mai ha smesso di chiedersi e di discutere di qualità, prezzo, distribuzione, rapporti di produzione.

Si inneschino dunque rapporti realmente diretti, si generino economie orizzontali, franche, a portata di mano, si generino progetti collettivi combattivi, riottosi, indipendenti. Si tuteli con la lotta tutto questo, non lo si svenda all’illusione di una città che annienta. 

È il caso che si cominci a chiedersi dove sta la proclamata biodiversità nelle città, dove sono le differenze, dove vive la vita, al di là delle sdraio colorate, dei bei tavolini guarniti, lontanissimi dalle vigne.

«Ribadiamo. Il cosiddetto mondo dei vini e dei cibi ben fatti (naturali e non) rischia di ritrovarsi a dissertare solo della sua stessa piacevolezza, della sua ragion d’essere, delle molteplici e inaspettate possibilità di un calice, in cattedrali glabre come giardini inglesi, terse, monoclonali. Città di niente».

Necessario è costruire momenti di confronto a partire da qui. Ci auguriamo accada, ancora, a La Terra Trema 2023.

Da L’Almanacco de La Terra Trema. Vini, cibi, cultura materiale n. 30
16 pagine | 24x34cm | Carta cyclus offset riciclata gr 100
Per ricevere e sostenere questa pubblicazione: info@laterratrema.org

Last modified: 2 Nov 2023

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