PERCHE’ MULTARE CHI FA LA SPESA IN CASCINA?
I decreti hanno sancito quali fossero le urgenze, le necessità e le limitazioni di spostamento dei nostri corpi. Hanno deciso che andare al supermercato è una necessità, un’urgenza che consente lo spostamento. Andare al proprio orto (se lontano dalla propria casa più di 200 metri) invece no, così come fare la spesa in cascina, presso filiere che hanno una storia di fiducia, esperienza, conoscenza reciproca. 
La politica e i Governi non praticano il mondo reale e hanno obiettivi diversi dal vivere. Hanno distolto l’attenzione dal fulcro del problema (sistema sanitario regionale e nazionale di carta pesta e inadeguato, i focolai principali erano/sono gli ospedali, le RSA, gli istituti penitenziari, i poli della logistica..) individuando nei nostri spostamenti la causa princiaple del diffondersi del contagio. 
E perseverano nello stesso errore che ci ha portato fin qui. 
La massificazione di comportamenti, consumi, spostamenti, una attitudine a pensare il cittadino come bestia in batteria. Così siamo diventati fragili, deboli, senza difese.
Non bastasse la campagna politica nazionale/regionale/locale, accompagnata da un sentimento popolare che fatto forte dalla paura si è autoconvinto/si è fatto convincere che causa del problema fossero gli “irresponsabili che escono e non seguono le disposizioni dei decreti” ha prodotto innescato derive poliziesche del controllo. Che aggiungono paura a vessazioni pecuniarie che in questo momento, tra l’altro, piombano addosso come macigni.
I casi si moltiplicano. Il sapore è sempre più di abuso.

Di seguito la lettera ricevuta dal GAS Spesaccorta di Abbiategrasso (MI):

All’attenzione di:
Sindaco Cesare Nai
Vice Sindaco Roberto Albetti
Assessore alla Sicurezza Urbana, Protezione Civile, T.S.O. Alberto Bernacchi
Assessore al Bilancio, Patrimonio, Rilancio Economico delle Attività e delle Imprese, Partecipate Francesco Bottene
Assessore alla Cultura, Sport e Turismo Beatrice Poggi
Assessore ai Servizi ai Cittadini Eleonora Comelli
Assessore alla Gestione del Territorio Massimo Olivares
Al Comandante della Polizia Locale Maria Malini
Ai rappresentanti di opposizione in Consiglio Comunale
Ai giornalisti delle testate locali
All’associazione dei commercianti e di categoria
Alle imprese agricole locali
Alle associazioni locali

In seguito a diverse segnalazioni relative a controlli e multe lungo i percorsi che portano verso le attività agricole dove ci rechiamo, legittimamente, a fare la spesa, ci sembra urgente porre alle vostra attenzione le nostre riflessioni.
Ai media locali facciamo richiesta di pubblicazione.
Grazie per l’attenzione.
Gruppo di Acquisto Solidale Spesaccorta – Abbiategrasso
Siamo oltre cinquanta famiglie facenti parte del Gruppo di Acquisto Solidale Spesaccorta di Abbiategrasso. Come tutti stiamo vivendo settimane complicate. Anche ogni piccola azione, ogni abitudine, ogni cosa che fino a due mesi fa ci sembrava ovvia al punto di non doverci neanche pensare, oggi comporta una certa organizzazione. Ce lo impone l’emergenza sanitaria e il senso di responsabilità. La stessa responsabilità che caratterizza la nostra idea di spesa, fatta di scelte dettate da criteri di valutazione ambientale, sociale e solidale. Si compra responsabilmente con l’idea di contribuire, nel nostro piccolo, a “un altro mondo possibile”, attento al bene comune, dove nessuno rimanga indietro. Non molto diverso dallo stile di vita in pandemia: agire responsabilmente, per il bene di tutti. Questo comporta anche grandi e piccole rinunce: alla libertà di movimento, alle relazioni sociali. E anche la nostra spesa responsabile ha dovuto ridimensionarsi.
Le limitazioni imposte dai decreti e dalle ordinanze, permettendo gli spostamenti motivati all’interno del proprio comune, ci consentirebbero di poter continuare a sostenere i produttori locali, in particolare gli agricoltori del territorio, acquistando presso i loro spacci. Eppure è capitato che alcune persone che andavano o tornavano dalle cascine, a piedi o in bicicletta, munite di mascherine come da ordinanza regionale, siano state fermate da pattuglie delle forze dell’ordine. Due di queste persone sono state multate per diverse centinaia di euro. Sono state fermate lungo l’alzaia del canale scolmatore, il cui accesso sappiamo essere vietato, ma questo vale per tutto l’anno, e non ci risulta siano mai state sancite sanzioni prima d’ora. E comunque, tralasciando gli atteggiamenti inquisitori, il richiamare norme inesistenti tipo l’obbligo di fare la spesa nel supermercato più vicino, mettere in dubbio la veridicità dell’autocertificazione a seconda dell’abbigliamento (se sei con tuta e caschetto perché sei in bici non stai andando a fare la spesa, stai facendo il furbo), quello che ufficialmente viene contestato, nero su bianco, non è l’accesso al canale, ma che “…lo spostamento all’interno del proprio comune non è avvenuto per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
Ma a cosa serve produrre un’autocertificazione se poi il singolo agente preposto alla nostra sicurezza ha il potere di valutare la sensatezza di dove decidiamo di andare a fare la spesa, quale mezzo utilizziamo per spostarci e cosa compriamo?
Fare la spesa dagli agricoltori locali non significa andare a fare una scampagnata. Le cascine e i prodotti che queste offrono sono il cuore di un tessuto produttivo e sociale che caratterizza questo territorio. Sono donne e uomini, anche molto giovani, che faticosamente, ogni giorno, si prendono cura della terra che coltivano per offrirci prodotti di qualità, anche biologici, nel rispetto delle stagioni e dell’impatto sull’ambiente. È una vocazione millenaria che ha modellato il meraviglioso paesaggio di cui è fatta la nostra città e le campagne che la circondano. È quello che ritroviamo sui nostri depliant turistici o che celebriamo con tanto di taglio del nastro ogni anno negli spazi della Fiera. È quello che siamo e che ci viene maggiormente invidiato da chi vive a Milano e hinterland, specie durante questa pandemia.
Ci chiediamo quindi con quale logica vengono interpretati i decreti, senza nessuna considerazione delle peculiarità di questo territorio, già messo in discussione da grandi progetti commerciali e infrastrutture.
Chiediamo al Sindaco Nai e alla sua giunta di sensibilizzare le forze dell’ordine al rispetto delle scelte individuali che non infrangono le norme effettivamente stabilite dalla autorità. Ci auguriamo che queste nostre riflessioni siano di stimolo al consiglio comunale, alle associazioni imprenditoriali e dei commercianti, ai media locali, agli agricoltori, ai comitati, alle associazioni culturali, alla cittadinanza tutta. Ringraziamo infine i produttori locali di questo territorio: non serviva certo una pandemia così terribile a dimostrare quale gigantesca risorsa materiale e di valori rappresentiate.
Grazie per l’attenzione

Gruppo di Acquisto Solidale Spesaccorta – Abbiategrasso

Last modified: 22 Apr 2020

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