A QUALE PREZZO?
de La Terra Trema


Negli ultimi anni il prezzo dei vini dei piccoli vignaioli che attraversano anche La Terra Trema è aumentato. Sicuramente intervengono fattori macroeconomici, ma anche dispositivi distributivi, speculativi e culturali

Vent’anni fa quando abbiamo iniziato a occuparci di vino una delle urgenze da affrontare era quella relativa al suo prezzo.
I piccoli vignaioli producevano vino di qualità altissima ma facevano fatica a venderlo e a distribuirlo a un prezzo giusto per loro, un prezzo che permettesse di valorizzare e sostenere le loro attività, le loro vite.
Quel gap economico rischiava di cancellare un patrimonio enoico unico per questo paese, rischiava di negare la possibilità di esistere a tantissime realtà, alcune storiche, altre più giovani, realtà capaci di operare per un cambio di rotta e scelte importanti. Salvaguardare queste realtà significava salvaguardare delle storie sociali, culture contadine, materiali e territoriali. Significava tracciare un sentiero percorribile. Da lì si è iniziato.
Cambiare i modi di produzione e i rapporti di produzione era (per noi lo è ancora) fulcro del movimento che ha ruotato intorno a Critical Wine prima, e a La Terra Trema poi. Succesivamente ha riguardato tante manifestazioni e progettualità che si sono occupate di vino.
Questo movimento, negli anni, è riuscito a determinare un sistema di valori nuovo in termini di politiche, nuovi prezzi, nuove filiere distributive, nuove culture produttive e nuove tendenze. Nel nostro piccolo (facendo una cosa enorme) siamo riusciti a portare il vino di altissima qualità nei nostri spazi (e non solo all’interno di essi) e a far riconoscere il giusto prezzo al vino e ai prodotti agricoli di qualità. Non solo, abbiamo capito e condiviso anche all’esterno che si può valorizzare, difendere, tutelare e trasformare interi territori attraverso le pratiche e le relazioni agricole. Questioni che non hanno prezzo. Ancora adesso.

Oggi molti piccoli vignaioli hanno trovato canali di vendita e relazioni sociali e economiche impensabili vent’anni fa,  tanto che intorno alle loro aziende agricole famigliari o per le loro piccole realtà vitivinicole si sono aperte, anche come frutto diretto di questa “rivoluzione”, nuove strade, enoteche, strutture ristorative, manifestazioni dedicate.
La richiesta di vino è enormemente mutata, contribuendo anche alla trasformazione di città intere.
Anche per questo, oggi, possiamo dire che esiste una fetta di mercato ben delineata e che all’interno di questa possono posizionarsi tanti piccoli vignaioli a noi vicini. Nel bene e nel male. A loro vantaggio, a loro (e nostro) rischio e pericolo.
Nel mondo del vino dei piccoli vignaioli artigianali, lo sappiamo, sussistono ancora tante urgenze e sicuramente l’esistenza di moltissime realtà vitivinicole nuove e storiche è ancora vulnerabile e incerta. I motivi sono moltissimi: la sostenibilità economica, le criticità ambientali, l’impatto di alcuni progetti infrastrutturali, la burocrazia di piombo, il ricambio generazionale.
Gli scenari aperti sul prezzo sono però sostanzialmente ribaltati. Il prezzo del vino è aumentato vertiginosamente, sicuramente per ragioni macroeconomiche, imputabili all’inflazione, all’aumento dei costi di produzione, dell’energia, del trasporto, dei tappi, del vetro, della carta e del cartone, dei prodotti da usare in campagna e in cantina. Sappiamo però, non lo neghiamo, che il prezzo del vino dei piccoli vignaioli è aumentato anche per ragioni speculative, perché i canali distributivi (e più volte l’avevamo messo in allarme) hanno raggiunto in molti casi posizioni egemoni e esclusive su intere città, territori e regioni
Il prezzo è vertiginosamente aumentato non solo al ristorante e in enoteca ma anche in cantina e nel rapporto diretto col vignaiolo (dal quale in alcuni casi non è neanche più possibile acquistare il vino direttamente). Per noi è necessario dirlo: il rapporto diretto col vignaiolo oggi è fortemente compromesso e il lavoro che abbiamo compiuto per ampliarlo e privilegiarlo (con grandissimi risultati) oggi è minato, sotto attacco.
Oggi, attraversando i cosiddetti “Critical”, le cosiddette “fiere dei vini naturali” e i padiglioni degli “Organic Wine” è quasi impossibile trovare un vino sotto i dieci euro. Succede anche a “ La Terra Trema” ne abbiamo coscienza e consideriamo questa una nuova urgenza, da affrontare.
Biodiversità, difesa dell’ambiente, modi di produzione rispettosi della t/Terra sono obiettivi cruciali che ci avvicinano ai piccoli produttori che partecipano a La Terra Trema, sono punti fermi che riguardano la produzione del cibo e del vino, dalla vigna alla cantina, una visione programmatica che non può però arrestarsi alle porte dalla cantina.
La tendenza al rialzo senza freni dei prezzi rende di fatto esclusivi questi vini e i prodotti agricoli non nocivi e di qualità. Questo vuol dire fare enormi passi indietro rispetto a un lungo lavoro fatto negli anni per rendere accessibile il vino e il cibo di qualità anche a chi non ha mai potuto permetterselo. Anche il “nostro” vino rischia di diventare come il vino che non c’è mai piaciuto: vano status symbol.

Le derive, sono fenomeni grandi, espansivi, trascinano materia e accumulano sostanza su sostanza: alla domanda in crescita, all’aumento dei prezzi, al proliferare di luoghi di consumo, intorno a questo piccolo sterminato panorama sembra farsi spazio anche una produzione inadeguata, improbabile, una sopravvalutazione di narrazioni e storie, di produzioni (anche piccole) che di fatto mettono di fronte a qualità organolettiche dubbie se non scadenti. Si fa frequente l’incontro a prezzi spropositati anche di vini molto giovani, di vini acescenti, con gravi riduzioni e abboccati. Dovremmo cominciare a mettere sul tavolo l’indicibile. Dovremmo cominciare a fare precise scelte e sviscerare tali questioni con lucidità e serietà. Per i vignaioli e non. Per tutti e per tutte. 


Da L’Almanacco de La Terra Trema. Vini, cibi, cultura materiale n. 29
16 pagine | 24x34cm | Carta cyclus offset riciclata gr 100 | 2 colori
Per ricevere e sostenere questa pubblicazione: info@laterratrema.org

Last modified: 2 Nov 2023

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