AGRICOLTURA FAMIGLIARE E OLIO DI FAMIGLIA
Un concorso rivolto alle famiglie e ai cittadini che producono olio extravergine di oliva nei paesi del Mediterraneo. Un momento formativo per valorizzare cultura e produzione delle piccole produzioni agricole familiari, là dove l’olio rappresenta un culto quotidiano in forma di autoproduzione per autoconsumo. Dilettante è colui che coltiva un’arte non per professione, né per lucro, ma per piacere proprio. Qui ne gode anche il territorio

testo di Mimmo Lavacca
foto di Archivio Olio di Famiglia 

Una premessa.
«L’agricoltura famigliare è un mezzo di organizzazione della produzione agricola, forestale, ittica, pastorale e di acquacoltura che è gestito e messo in opera da una famiglia e che si basa prevalentemente su lavoro famigliare, sia maschile che femminile. La famiglia e l’azienda sono collegate, co-evolvono e combinano funzioni economiche, ambientali, riproduttive, sociali e culturali».

Circa l’80 percento delle aziende agricole nel mondo è inferiore ai due ettari e sono a conduzione famigliare. Queste ultime lavorano il 70/80 percento della terra coltivata e producono oltre l’80 percento del cibo mondiale in termini di valore, come documentato da FAO per la Decade dell’Agricoltura Famigliare 2019/2029. Anche l’ISTAT in Italia è in linea con questi dati come dimostra l’ultimo censimento in agricoltura.

Il Piano Globale d’Azione della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’agricoltura e l’alimentazione) e IFAD (Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo) mette in evidenza il ruolo chiave degli agricoltori a livello famigliare nello sviluppo sostenibile. Esso rappresenta una guida per la comunità internazionale e fornisce un programma di azioni collettive e coerenti che dovrebbero essere intraprese durante la Decade il cui programma contiene anche suggerimenti quali:

• La creazione di un contesto politico a livello locale, nazionale e internazionale che faciliti e sostenga l’agricoltura familiare.

• Il sostegno a giovani e donne facilitandone la formazione, l’accesso ad assetti produttivi,  finanziamenti,  mercati, e loro coinvolgimento nei processi di formulazione delle politiche. 

• Il rafforzamento delle organizzazioni di contadini a livello familiare, e della loro capacità di generare conoscenze e di applicare nuove soluzioni alla tradizione e alle conoscenze locali.

• Il miglioramento dei mezzi di sostentamento degli agricoltori familiari e rafforzamento delle loro capacità di fare fronte a minacce di diverso tipo grazie a servizi sociali ed economici di base, oltre al sostegno e alla promozione di una produzione diversificata per ridurre rischi e aumentare i ricavi.

• Promuovere la sostenibilità dell’agricoltura familiare per sistemi alimentari resilienti al clima; facilitazione dell’accesso ai sistemi alimentari, alla gestione responsabile della terra, delle risorse idriche e delle risorse naturali.

L’agricoltura famigliare, dunque, preserva e ripristina la biodiversità e gli ecosistemi e usa metodi di produzione che contribuiscono a ridurre i rischi legati ai cambiamenti climatici. Tramanda le conoscenze e le tradizioni di generazione in generazione e promuove l’equità sociale ed il benessere delle comunità. Gli agricoltori famigliari hanno grandi difficoltà in quanto  non hanno accesso alle risorse e ai servizi necessari a sostenere la produzione e la vendita dei loro prodotti; inoltre le infrastrutture sono scadenti e le loro voci sono inascoltate nei processi politici; infine l’ambiente e le condizioni climatiche da cui dipendono sono continuamente minacciati. Generalmente le donne si confrontano con difficoltà maggiori, mentre i giovani delle comunità rurali sono spesso vulnerabili a causa della mancanza di opportuni incentivi per il lavoro nei campi o nell’indotto. Esiste ed è forte quindi la necessità di rafforzare l’accesso degli agricoltori famigliari a sistemi di protezione sociale, finanziamenti, mercati, formazione e opportunità di reddito.

I documenti ufficiali delle agenzie internazionali e della comunità europea sull’agricoltura famigliare sono oggettivamente condivisibili ma di fatto i Regolamenti Comunitari e le Normative Nazionali sono proiettate verso l’agricoltura delle grandi proprietà, l’agricoltura industriale, l’agricoltura monovarietale ignorando quindi bellamente l’agricoltura famigliare.  La nuova PAC (Politica Agricola Comunitaria) e il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) della Regione Puglia è costruito per finanziare grossi progetti e grandi aziende tagliando fuori da qualsiasi finanziamento le aziende a conduzione famigliare. 
Il PSR dovrebbe essere prima di tutto un programma sociale che partendo dal riconoscimento dell’importanza dell’agricoltura famigliare e dall’analisi della nostra precipua realtà produttiva miri alla creazione di opportuni finanziamenti tarati su di essa.
Oggi invece le Normative Comunitarie e Nazionali sono rivolte nello stesso modo sia per le grandi aziende che  per le aziende agricole famigliari. Il carico burocratico per le grosse aziende è gestito da personale e figure professionali, e, di fatto, è invece insostenibile le aziende a conduzione famigliare che rischiano di precipitare in una micro illegalità.

Olio di Famiglia, oli preziosi da olivicoltori dilettanti
“Olio di Famiglia” nasce una sera di alcuni anni fa durante una cena a casa di amici. Era il mese di dicembre, in piena campagna olivicola e durante una cena tutti i presenti dicevano di aver fatto un olio fantastico. Nessuno di loro, però, era agricoltore professionista ma si trattava di hobbisti. Così decidemmo di interrompere la cena, tornare a casa per prendere ognuno il proprio olio, e insieme improvvisare un gruppo di assaggio amatoriale. Mbé, non vi voglio dire cosa abbiamo assaggiato…

Il concorso Olio di Famiglia nasce da quella cena con la prima edizione nel 2010. Si rivolge solo ed esclusivamente ai produttori da agricoltura famigliare ed in particolare a quei produttori che svolgono una attività diversa da quella dell’agricoltore che in Italia ed in particolare nel meridione sono tanti.
Le motivazioni e gli obiettivi del concorso sono elencati in un manifesto che viene consegnato ai partecipanti al concorso e che dice:

«Il concorso è rivolto alle famiglie e a tutti i cittadini che producono dell’olio extravergine di oliva in Italia e nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che svolgono un’attività diversa da quella dell’agricoltore.
La manifestazione ha l’obiettivo di valorizzare la produzione dell’olio extravergine di oliva nelle piccole produzioni agricole famigliari.
Il modello di agricoltura famigliare è un sistema di produzione agricolo centrato sul lavoro e sulle capacità dei nuclei famigliari che vivono e lavorano la terra. Questo modello, meglio di altri, può scegliere di assicurare un uso sostenibile delle risorse e delle energie e di promuovere un’agricoltura e un’alimentazione legate alle specificità e alle varietà dei territori.
All’interno dell’agricoltura famigliare italiana abbiamo le produzioni olivicole da agricoltori amatoriali che per piacere e passione coltivano piante di olivo; l’olio extravergine di oliva prodotto dagli agricoltori famigliari rappresenta una forma di autoproduzione a finalità prevalente o esclusiva di autoconsumo.
Da queste sintetiche considerazioni gli agricoltori e le loro famiglie svolgono di fatto un importante ruolo economico, sociale e ambientale, da qui la volontà di accendere una luce su questo spaccato olivicolo produttivo».

Gli oli a concorso
I campioni di olio vengono sottoposti alle analisi chimiche e sensoriali. A fine manifestazione vengono inviati ai produttori partecipanti i certificati delle analisi e, in presenza di difetti marcati, accompagnati da una nota tecnica. L’informazione aggiuntiva permetterà al produttore di rimuovere il difetto controllando con attenzione il momento della racconta delle olive, la molitura presso il frantoio e la conservazione dell’olio.

L’analisi sensoriale
Nel 2016 abbiamo dato vita insieme ad altre realtà associative ad un progetto denominato Olio ResponsAbile – I Talenti del Gusto, rivolto a giovani pugliesi con disabilità visive. Il progetto prevedeva la costituzione di un gruppo di esperti assaggiatori di olio extravergine di oliva in grado di fornire servizi di consulenza aziendale nel settore agro-alimentare. Gli assaggi degli oli in un gruppo panel secondo le direttive del COI (Comitato Olivicolo Internazionale) non prevede la valutazione del colore dell’olio come elemento di classificazione. Da qui l’idea della costituzione del gruppo panel che potesse, valorizzando le loro capacità sensoriali, offrire uno strumento ed una professionalità per l’inserimento nel mondo del lavoro. Oggi I Talenti del Gusto è il gruppo panel che esegue le analisi sensoriali degli oli a concorso per Olio di Famiglia.
Inoltre con alcuni componenti del gruppo panel dei I Talenti del Gusto realizziamo iniziative denominate «Dall’olivo alla tavola assaggi amatoriali dell’olio extravergine di oliva», iniziative rivolte ai consumatori con l’intento di fornire informazioni e guidarli su una valutazione a grandi linee sulla qualità attraverso assaggi amatoriali degli oli extravergine di oliva, nonché notizie sulle modalità di produzione, trasformazione, conservazione e etichettatura del prodotto.

La Squadra
Olio di Famiglia in questi anni ha costituito una rete di collaborazioni tra strutture e professionisti, insieme compongono La Squadra mente e corpo del concorso. Di fatto tra i professionisti senza che gli altri me ne vogliano vorrei spendere due parole per la dott.sa Anna Neglia e il prof. Antonio Giampietro. Anna Neglia, iscritta all’albo degli assaggiatori di olio professionisti della Regione Puglia, è la nostra responsabile scientifica presiede le sedute panel e i lavori della commissione del concorso. Di fondamentale importanza sono le analisi chimiche e sensoriale che costituiscono gli elementi probanti per la determinazione di un buon olio extravergine di oliva, uno degli obiettivi del concorso.

Anna insegna presso l’Istituto Superiore Agrario Basile – Gigante di Alberobello, da sempre studiosa e ricercatrice del mondo olivicolo, le prime esperienze nel 1990 nella lotta integrata alla mosca dell’olivo. Dalla I^ edizione è la responsabile scientifica del premio Biol concorso internazionale degli oli extravergine di oliva biologici.

Antonio Giampietro, iscritto all’albo degli assaggiatori di olio professionisti della Regione Puglia, presidente dell’associazione I Talenti del Gusto, poeta e scrittore, laureato in letterature comparate, fondatore della casa editrice di testi in Brille FAL Visione, responsabile regionale della comunicazione dell’Unione Nazionale Ciechi.

Il nostro lavoro nel tempo ha visto con gioia crescere il numero dei partecipanti al concorso e nell’ultima edizione si sono iscritti oltre 200 olivicoltori, di varie regioni d’Italia e di altre Nazioni.

Per la IX edizione il vincitore è stato Gabriele Grossi, dottore agronomo con la passione per l’olivicoltura e per la terra. La sua azienda nasce nel cuore della Puglia, tra chiese, monumenti, trulli e castelli ottagonali, nell’agro di Andria, alle porte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. È una terra di forti e generosi ulivi secolari, attraversata da regi tratturi e dalle strade dell’olio d’oliva, in cui trova vita e rigoglio la cultivar coratina. L’olio extravergine di oliva coratina dal colore giallo-verde, all’olfatto possiede spiccate note di aneto, finocchio, carciofo, fieno e mandorla, si presenta con un fruttato medio, molto amaro e briosamente piccante, caratteristiche date dai molti polifenoli presenti. Le note di amaro e piccante, impropriamente identificate come attributi negativi dell’olio, derivanti dall’elevata presenza di polifenoli (sostanze antiossidanti) rappresentano una vera e propria azione terapeutica e sono i pregi dell’olio extravergine di oliva coratina. Nella coltivazione degli olivi Gabriele mette attenzione su ogni aspetto della filiera, mettendo a frutto le conoscenze derivanti dagli studi agronomici e il sapere orale dei contadini. Piccoli frammenti di passione e scienza di persone che amano l’idea.

La Scuola Agricola per Olivicoltori Dilettanti
Tra le varie iniziative collaterali al concorso ha riscosso notevole interesse la Scuola Agricola per Olivicoltori Dilettanti. La Scuola Agricola si rivolge agli olivicoltori dilettanti con l’obiettivo di fornire informazioni tecnico scientifiche utili alla loro passione di olivicoltori. Le lezioni hanno lo scopo di accrescere il bagaglio culturale olivicolo e informare i partecipanti sui principi fondamentali delle buone pratiche agroambientali. Le ore scolastiche previste serviranno a focalizzare il processo che va dalla coltivazione dell’olivo alla conservazione dell’olio passando attraverso la raccolta e la trasformazione. Sono previste lezioni sulle normative olivicole regionali, nazionali e comunitarie e sugli assaggi amatoriali degli oli e tutti gli argomenti sono trattati da esperti del settore con lezioni in aula e in campo. 

È utile sapere che sono ferme ben quattro proposte di legge sull’agricoltura famigliare di particolare importanza è “Legge quadro sull’agricoltura famigliare”, credo del 2014. Sarebbe utile e interessante riprendere quella proposta di legge con un lavoro da parte di persone di buona volontà a beneficio dell’agricoltura famiglia. Prima di concludere con lo slogan del nostro concorso che è “buon olio a tutti” lancio un riflessione con le parole di Alfonso Pascale: «Oggi chi sono gli agricoltori e chi sono i contadini? Corrispondono a delle persone che hanno uno status sociale specifico o sono termini che descrivono solo un modo d’essere, una condizione di vita e di lavoro?».

Chi volesse rispondere alla sollecitazione di Mimmo è benvenuto (n.d.r.).


da L’Almanacco de La Terra Trema. Vini, cibi, cultura materiale n. 19
16 pagine | 24x34cm | Carta cyclus offset riciclata gr 100 | 2 colori

Last modified: 7 Feb 2021

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