Perù: scontri tra indios e polizia, oltre 30 morti

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Sabato 6 giugno 2009 12:34

Rivolta in Amazzonia delle popolazioni indigene contro il TLC e le multinazionali petrolifere

Dopo l’assassinio di decine persone gli indigeni hanno preso in ostaggio un gruppo di 38 poliziotti.

Gli indigeni: «E’ un genocidio». In 5 mila occupano una strada per protestare contro lo sfruttamento delle risorse naturali. Dichiarato il coprifuoco

LIMA (5 giugno) – Protestano contro lo sfruttamento delle risorse naturali delle loro terre. [ guarda video ] Da dieci giorni, 5 mila indigeni occupano una strada dell’Amazzonia, a 900 chilometri a nord est di Lima. [ guarda video ] Oggi la polizia è intervenuta, anche con gli elicotteri lanciando lacrimogeni. Il bilancio, di una situazione tutta in divenire, è di oltre 30 morti e 50 feriti. Tra le vittime ci sono gli agenti. Negli incidenti sono morti anche un docente e uno studente universitario. Al momento 38 poliziotti dei reparti speciali sono stati presi in ostaggio dagli indigeni all’interno di una stazione di produzione petrolifera. Il ministro della giustizia peruviano ha appena emesso un mandato di cattura per il presidente dell’organizzazione indigena AIDESEP, Alberto Pizango. [ vedi conferenza stampa ]

Gli indigeni: è genocidio. Alberto Pizango, il massimo dirigente della comunità indigena locale di almeno diecimila membri (AIDESEP), ha accusato il governo del presidente Alan Garcia di aver perpetrato «un genocidio». Quattro delle vittime sono indigeni dell’etnia Aajun. Gli indigeni hanno occupato una zona chiamata “curva del diavolo”. Protestano in particolare contro i decreti presidenziali che consentono lo sfruttamento di parte delle risorse amazzoniche.

La polizia ha lanciato lacrimogeni. A terra i dimostranti si sono difesi dagli agenti con sassi e bastoni. Poi gli spari. Secondo la polizia sono stati i dimostrati a sparare per primi contro un elicottero. «Sono stati loro ad attaccarci con armi da fuoco come se fossimo animali o delinquenti», ha invece assicurato Pizango. Che ha anche reso noto che è stato spiccato un mandato di cattura sia per lui che per altri dirigenti e chiesto «un’indagine internazionale» su quanto è accaduto.

Il governo dichiara il coprifuoco. Il ministro degli esteri ha anticipato che il governo si appresta a dichiarare il coprifuoco in diverse località della zona, poiché i manifestanti «sono ricorsi alle armi da fuoco per attaccare la polizia e hanno saccheggiato molti negozi». Fonti della tv di Lima hanno precisato che gli indigeni sono «inferociti» per gli scontri e che hanno incendiato la sede delle autorità locali.

La rottura delle trattative. Due mesi fa la comunità indigena della provincia di Utcubamba, almeno diecimila persone, ha cominciato a protestare chiedendo al governo di derogare un pacchetto di decreti che consentono le ricerche di petrolio e di gas nello loro terre ancestrali, adducendo che vulnerano i loro diritti e contaminano l’ambiente. Protesta che hanno approfondito dieci giorni fa, occupando oleodotti e bloccando in migliaia la “Curva del diavolo”.

A Lima la vertenza è diventata il centro di un contenzioso politico, ed oggi, legislatori filogovernativi e dell’opposizione, avrebbero dovuto affrontarlo in Parlamento. Legislatori dell’opposizione hanno chiesto l’intervento della Croce Rossa «per evitare situazioni peggiori». Alan Garcia ha assicurato che dietro le proteste «vi sono interessi internazionali per impedire lo sviluppo del Perù». I dimostranti bloccano ancora strade della zona e alcuni punti degli oleodotti. Pizango ha assicurato: «Se la polizia ci attacca di nuovo, forse gli indigeni non torneranno ad occuparli».

[ galleria fotografica ] el paro amazonico
[ galleria fotografica ] da AmazonWatch.org

[ galleria fotografica del genocidio ]

video-rassegna stampa:
[ video 1 ] fonte: repubblica.it
[ video 2 ] fonte: BBCnews
[ video 3 ] fonte: selvas
[ video 3 ] fonte: CNN en español
[ video 4 ] immagini degli scontri a Bagua

Approfondimenti: Coordinamento Andino delle Comunità Indigene (CAOI)

Associazione Ya Basta

fonte: http://www.globalproject.info/art-20068.html

Last modified: 9 Ott 2012

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