ESSI VIVONO, NOI DORMIAMO
Su Milano Horror Stories. Incubi dalla rigenerazione urbana.
Di Laura M. Alemagna
Beware of the blob: it creeps
and leaps and glides and slides
across the floor
right through the door
and all around the wall.
A splotch, a blotch
Be careful of the blob
The Five Blobs – The Blob (Burt Bacharach and Mack David)
Difficile non notarle.
Ivan Manuppelli, detto Hurricane, ha cominciato a pubblicare le sue strisce a fumetti quasi quotidianamente. E tu, giorno per giorno, aspetti di leggere quel raro distillato di sagacia e analisi politica colorata di verde, rosso, nero. Riconosci a menadito i grossi nasi, le scarpe lucide di vernice, i calzini sottili a righe arcobaleno, riconosci il gergo, moderno, hype; sai chi sono quei sinistri figuri alati, dove mettono in atto le repentine trasformazioni gentry; hai già visto gli occhi avidi incombere mortiferi sugli spazi pubblici, sui buoni propositi, sull’edilizia popolare, sui salari, sulla cittadinanza con le sue fragilità, le sue anime varie. Le anime, ciucciate sino all’osso, sparire, mutare, dissolversi o riapparire rigenerate in forma di grattacieli lussuosi, osterie gourmet, spazi brandizzati, enoteche naturali, atteggiamenti glam.
Li conosci a menadito. Gli sfratti democratici, gli sgomberi, le rigenerazioni, le colonizzazioni, le espulsioni, le deportazioni, le assegnazioni, la cementificazione, le asserzioni fumose.
A differenza della somministrazione alla maniera di Mitridate, le giornaliere, sarcastiche, cristalline, considerazioni sulle politiche urbane di Hurricane non regalano assuefazione o immunità, all’opposto, il disgusto, lo fanno più forte e così la rabbia, la stizza, la nausea.
Il vicino di casa subaffitta stanze a studenti a prezzi spropositati, il dirimpettaio airbnbizza il suo trilocale e lucchetta le keybox alla ringhiera del condominio, il compagno apre il suo bistrot bio riot diverso da tutti gli altri, lo spazio autogestito fa il terzo settore e si gongola del bel progettare, del naso buono ad annusare i bandi, della bazza, della proposta, della strategia. Li conosci a menadito.
Come nella migliore tradizione horror nessuno è immune al morso zombierigenerante, chiunque esso sia: istituzione, palazzinaro, associazione, cittadino, «povero stronzo». Come la massa informe, come il gigantesco blob, si insinua, ti assale, ti trasforma: «beware of the blob».
Scrive Lucia Tozzi, nella prefazione al libro, che le strisce di Hurricane sono come un film di John Carpenter, più reali del reale. E sì, è vero, Milano Horror Stories è un paio di occhiali speciali per ridestare lo sguardo di noi disgraziati John Nada; per osservare la forma reale della metropoli Milano, delle istituzioni e dei capitali che la governano, dei suoi abitanti invischiati all’informe massa, al fluido che uccide e dissipa: il cittadino “breve”, le madonnine gentrificate, i giostrai palazzinari e l’aristocratica e pretenziosa clientela, gli ingegneri succhiasuolo, gli sfigati, i frustrati, l’impresa sociale e quella del capitale, le fondazioni, quelli dell’aperitivo, del museo, i condomini, i ricchi e poveracci. «Essi vivono, noi dormiamo» e nel torpore e nella sonnolenza trionfano gli incubi dalla rigenerazione urbana.
Milano è orrorifica metropoli, melassa tossica che tutto stravolge, che tutto capitalizza.
Dello stato dello stato sociale, degli stravolgimenti che la rigenerazione ha generato Ivan Manuppelli è fine e adulto conoscitore (andate a cercare I Sopravvissuti) e Milano Horror Stories. Incubi dalla rigenerazione urbana, è ulteriore declinazione delle sue lucide visioni: amare, vorticose, veritiere. Il lento disfacimento della città pubblica è giunto all’apice, la fine è conclamata, è evidente; il trionfo della città privatizzata e capitalizzata è traccia pulp di questa narrazione.
Tutto crolla, tutto frana, pure l’infallibile metropoli.
Nulla o poco più di nulla sembra riuscire a contrapporsi a questa insana proiezione. Milano e la forma metropoli che rappresenta sembra condannata un finale senza ‘happy end’. I protagonisti verranno fatti fuori (nelle periferie) entro i titoli di coda, non rimarrà che confidare nelle scene post-credit, nascoste e inaspettate.
Milano Horror Stories. Incubi dalla rigenerazione urbana oggi è un’autoproduzione indipendente e autofinanziata, in forma di fumetto, è edita da AFA (Autoproduzioni Fichissime Andergraund) nel 2025. «Perdendosi, ognuno / Cerca la sua verità / Issando bandiere / Della propria realtà / Metti a fuoco il nemico / Noti che ti somiglia / Mentre il vero nemico, sai / Ti sorride e circonda / Fumo / Fumo / Fumo». Fumetto.
di Hurricane Ivan
Milano Horror Stories. Incubi dalla rigenerazione urbana
AFA EDIZIONI, Milano, 2025
RAPPORTO SIMBIOTICO






HOMO WEEK




IL CITTADINO BREVE


Da L’Almanacco de La Terra Trema. Vini, cibi, cultura materiale n. 37
16 pagine | 24x34cm | Carta cyclus offset riciclata gr 100
Per ricevere e sostenere questa pubblicazione: info@laterratrema.org
Last modified: 26 Ago 2025