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Anatemica

ImpressioniL'Almanaccoslider

di Mara Cortázar


OSSA

Dentro,
non c’è quasi bisogno che entro
sto
dentro.
Fermo,
duro,
dentro.

Hanno pesato, le nuvole,
e tutto veniva a sbatterci contro.
Noi, sotto le colline, nella valle rossa tra le foglie di ottobre.
L’aria strappava e buttava nel fiume.
Pareti e tetto, chiodi siamo state,
recinti e portoni a proteggere
la calma della valle
che pure non smetteva di tremare.

Gli alberi sempre si sono confidati con noi
e insieme,
tenendo il cielo separato dalla terra, sapevamo di mentire.
Alle formiche le nostre cortecce
senza permettere mai che le durissime conclusioni
impedissero alle domande
di entrare e di uscire.

Siamo qui per raccoglierti dal sonno
e a questo riconsegnarti
ogni sera,
calando scalette di corda nel mare
del tuo procedere e arretrare.

Avrai da noi la comprensione degli alberi
nonostante il continuo inganno delle cicale.



APPENDICE

Posso spingere
fino a farti male.
Preferisco però
che tu sappia che posso,
e aspettare.

Quando costruirono la città
avevamo ben poco da dire.
Non sapevamo edificare, né immaginare strade,
e non ci interessavano l’altezza dei soffitti
o l’esposizione al sole.

Siamo rimasti lì, con il nostro segreto da dire.
Amavamo il silenzio che teneva a galla il rumore
e che con il buio pesto inondava i vicoli
fino a farli sparire.

Siamo stati davvero tanto senza parlare,
fino a dimenticarci la lingua,
ma soprattutto fino a farla dimenticare.

E adesso si pensa che abbiamo solo segreti,
solo codici, misteri e segni,
solo pericoli e divieti.

Vieni, voglio che tu veda con i tuoi occhi
che le tue radici sono dove non è stato possibile piantare.
Avremo tante di quelle cose da dirci
e dircele sarà il nostro segreto personale.



LACRIME

Piccolo, piccolissimo
il suono che fa la goccia.
Del suo scendere fresco
è testimone la pelle
e tutte le bocche che ha
si sollevano
e aspettano di berla.

La mia è un’antica famiglia e i miei parenti hanno sempre da dire
sulle feste comandate, su quelle personali,
sui giorni che non sembrano niente,
ma che invece per noi sono giorni speciali.
E ogni giorno lo è, anche quando non possiamo vedere.

Quando facevo finta di non capire
il mio tirarmi su, dall’alba a sera, era la disperata ricerca di un indizio
da tenermi accanto, la notte, a conferma del mio non sapere.
Ma la notte io so, e so anche vederla arrivare.

Io so prima che arrivi il terremoto, come i serpenti e i topi.
So quando gira il vento
o quando il mare cresce
e tutto questo sapere
spinge,
scavalca,
esce.

La mia famiglia ed io
ti diamo ogni volta il dopo.
Il nostro regalo sta
dove si calma il vento,
quando si spegne il fuoco.



LINFA

C’è acqua
in ogni scambio d’amore
acqua
anche sulle piccolissime labbra
che hai voluto toccare.

Da noi quello che luccica è d’oro.
D’argento invece è la risata dei passanti senza vergogna e memoria
che scelgono di venire
per la gioia multiforme del tornare.

In questo paese non esistono porte d’ingresso
e non sono di mattoni le pareti
ma tutti abbiamo un posto per dormire
e sempre chiediamo il permesso per poterlo fare insieme.
E diventiamo nuovi la mattina
tenendo a mente, per i giorni che conducono al morire,
ciò che ci siamo detti la notte,
quando si è soliti brillare.

Nessuna proprietà ci pesa intorno,
nessun amore mio ci stringe il cuore,
ma vedi? Non siamo soli mai
e conosciamo le parole di tutti, i soprannomi e il modo di scherzare.

All’inizio dei giorni solo noi passavamo nei boschi
adesso ogni albero ha un nome.

Ti lasciamo la possibilità di avere casa
ovunque tu decida di dormire.
Noi ti daremo tutto l’occorrente
tutte le volte che vorrai venire.


Mara Cortázar è una poeta e musicista romana, il cui lavoro, negli ultimi anni, si concentra sul rapporto fra poesia e oralità, alla ricerca del nodo di fusione fra segno e voce.

Le quattro poesie che pubblichiamo appartengono al poema “Anatemica”, un puro e nudo viaggio nell’ultra interiore dell’origine identitaria, nel nucleo primigenio della carne umana, nella radice d’anima e nascita del Noi, e pubblicato dalla casa editrice Sem Plumas.



Da L’Almanacco de La Terra Trema. Vini, cibi, cultura materiale n. 22
16 pagine | 24x34cm | Carta Nautilus Classic gr 100 | 2 colori

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Last modified: 3 Feb 2022

2 Responses to " Anatemica "

  1. Farina Francesca ha detto:

    Mi sembra checle poesie di Mara Cortazar siano pregevolissime. Spero di incontrarla domani 11 novembre 2022 presso l’associazione dei sardi ACRASE.

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