Incontri


Giovedì 22 Novembre 2012 ore 20:30

La Terra Trema nel Capitalismo Finanziario

Resistenze attive,  pratiche concrete, potenza dell’autogestione e autorganizzazione delle comunità

Quest’anno vogliamo aprire la sesta edizione de La Terra Trema al Leoncavallo con un incontro pubblico.

Una riflessione a più voci partendo da pratiche e esperienze concrete per sviluppare una riflessione intorno al mondo e al modo in cui viviamo.
Pratiche ed esperienze prima di enunciazioni teoriche, slogan e mantra ripetuti all’infinito.
Pratiche ed esperienze il più delle volte lontane dalle istituzioni e dalla politica rappresentativa, perché politica rappresentativa e istituzioni faticano ad interagire virtuosamente con esperienze e pratiche reali; non ci riescono o non ci provano proprio.

Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito ad un’impressionante metamorfosi dei sistemi economici, sociali e politici globali.
L’Italia non è stata risparmiata. L’intero pianeta è moribondo.

Il capitalismo finanziario è un sistema di sfruttamento totalizzante che si nutre di qualsiasi cosa produca profitto e business. Affari e denaro per pochi, a discapito dell’intero pianeta e della stragrande maggioranza di chi lo abita. Sfruttamento della Terra e degli Individui, fino a metterne in gioco la loro stessa sopravvivenza.

Le nostre chiavi di lettura, gli strumenti di resistenza, le strade percorribili ci sono indicate dall’agricoltura (quella contadina, non certo quella dell’agroindustria), dalle progettualità concrete delle comunità nei/dei territori, dalla potenza dell’autogestione e dall’autorganizzazione delle comunità.

Calpestiamo sentieri che forse ci condurranno lontani da questo desolante scenario sociale, economico e politico globale.
Calpestiamo questi sentieri, proviamo ad ascoltare narrazioni di pratiche e progettualità che forse sapranno contribuire a costruire nuovi immaginari e indicarci altri sentieri percorribili.

Terra per mangiare, Terra per  respirare, Terra per lavorare, Terra per ridurre il dissesto idrogeologico, Terra, agricoltura  per un altro modello di sviluppo.

LaTerraTrema

www.laterratrema.org

INTERVENTI

Paolo Bellati (Folletto 25603 e La Terra Trema, Abbiategrasso, Milano)
Giuseppe Li Rosi (Agricoltore – Terre Frumentarie, Raddusa, Catania)
Fabrizio Garbarino
(Allevatore, Associazione Rurale Italiana – La Masca, Roccaverano, Asti)
Claudio Solito (Vignaiolo, Roncola d’Oro 2011 – La Viranda, Calamandrana, Asti)
Nives Sacchi (Brigate di Solidarietà Attiva, Milano)
Isabella Tomassi (EVA Eco Villaggio Autocostruito, Pescomaggiore, L’Aquila)
Alice Boni (Urbanista, Folletto 25603 e La Terra Trema – Studio Excursus, Milano)

e un contributo scritto di Luca Abbà (Agricoltore NO TAV – Orto del Sole, Cels Exilles, Torino)

PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO

La chiave rubata della città del grano
Regia: Jean-Christophe Lamy e Paul-Jean Vranken
Produzione: Koan & Mandala Organic Growers
2011, 26 min. http://www.lesliberterres.com/

 


Venerdì 23 Novembre 2012 ore 18

Non è il vino dell’enologo

Lessico di un vignaiolo che dissente

Un libro di Corrado Dottori (Azienda Agricola La Distesa), presentato dall’autore

Corrado Dottori è un vignaiolo che produce Verdicchio e non solo sulle colline marchigiane. È approdato alla vigna dopo essersi licenziato da un posto garantito in una grande banca internazionale. E oggi fa il contadino.

Cosa significa fare ed essere un agricoltore agli albori del Terzo millennio? Come si fa agricoltura? Cos’è un ambiente? Quali sono le relazioni tra un coltivatore e un sistema vivente quale la vigna? Quale vino produrre? Con quali tecnologie e per ottenere quale gusto? Questo lessico per un’altra «contadinità» ne è la risposta.

Un viaggio dentro il mondo della vigna e dentro la vita di chi se ne prende cura. Che passa per la cantina e gli scaffali di vendita. Per la critica del gusto e la storia della produzione viti-vinicola nel Novecento. Per l’enologia e Luigi Veronelli. Per le grandi fiere del vino e i terroir. Una riflessione lungo i sentieri che partono dalla «natura» e sfociano in un prodotto di «artificio» quale una bottiglia di vino.

Articolato nella forma di un lessico, questo libro è anche il racconto di ciò che definisce il mondo del vino ma che non trova spazio nelle guide o nei manuali sul bere. E per leggerlo, non serve essere esperti, conoscitori, bevitori o sommelier, basta lasciarsi andare alla linfa che scorre in queste pagine e che ci trascina da un tralcio di vite a una diversa visione dell’ambiente e della natura, a un’ecologia tutta da costruire.

www.deriveapprodi.org/2012/10/non-e-il-vino-dellenologo/
www.ladistesa.it

 


Sabato 24 Novembre 2012 ore 18

Il vignaiolo planetario

Il sentimento di appartenenza al mondo non potrebbe mai coincidere con il desiderio di dominarlo

A cura di Simonetta Lorigliola e LaTerraTrema

Ciò che cerco in un vino è il racconto. Luigi Veronelli concepiva l’assaggio solo in maniera totale. Godendo, di un vino, gusto e storia. Guardando a chi lo produceva, come e dove. Guardando, insomma, alla terra. Perché la conoscenza aumenta il piacere.

Coltivare le vigne in simbiosi con la terra, significa amare la T/terra.

Attraversare il giardino planetario di Gilles Clement e immaginare che possa essere una vigna. Conservare la diversità al suo posto, aumentarla, utilizzare l’energia propria di ciascuna specie, non dissipare inutilmente energie contrarie (…). Il sentimento di appartenenza al mondo non potrebbe mai coincidere con il desiderio di dominarlo.

Immaginare, al lavoro con e sulla t/Terra, il vignaiolo planetario.
Ci hanno tolto il piacere del vino. Le cantine ormai sembrano officine. E il vino è solo tecnica, note organolettiche, punteggi, certificazioni.
Riprendiamoci il gusto del vino. Riprendiamoci la t/Terra.

Degustazione immaginativa e racconti evolutivi

Eris Spagnol (Azienda Agricola Spagnol Eris – Valdobbiadene, TV)
Walter Loesch (Società Agricola Terra d’Arcoiris – Chianciano Terme, SI)
Cristiano Garella (Agricola Garella – Masserano, BI)

Tre vignaioli che aderirono sin dall’inizio entusiasti, a t/Terra e libertà/Critical wine, la sperimentazione eno-ribelle veronelliana con e nei centri sociali partita nel 2003 a Verona e trasformatasi nei mille concatenamenti ribelli delle sensibilità planetarie. Perché la terra trema.

 


Domenica 25 Novembre 2012 ore 17

La birra artigianale

Ritorno al futuro con la più antica bevanda alcolica del mondo

I primi birrifici artigianali in Italia sono nati nel 1996.
Ad oggi siamo quasi a quota 500.

Oltre ad essere un fenomeno produttivo ed economico, è un fenomeno sociale molto interessante che merita di essere indagato.
Un fenomeno in continuo aumento. Un sacco di ragazzi giovani ci si dedicano anche con risultati qualitativi e commerciali importanti.

I birrai italiani sono tanti, con stili, culture e birre differenti. E con le più disparate,  innovative e sperimentali tecniche produttive più e meno legate al territorio.
Dall’utilizzo di botti di legno da vino di secondo passaggio, all’uso di produzioni di malto ottenuto da cereali locali, alla maltazione effettuata in proprio, alla coltivazione del luppolo.

A La Terra Trema di quest’anno vogliamo incominciare a fare dei ragionamenti intorno alla produzione di birra e a tutto ciò che ci ruota attorno.
Vogliamo farlo con alcuni produttori di birre artigianali, narratori di esperienze e pratiche nuove ed antiche allo stesso tempo.
Sarebbe bello iniziare anche una nuova progettualità, supportata e contaminata dai temi che La Terra Trema ha saputo sviluppare col vino e con i prodotti della t/Terra.

INTERVENTI

Birrificio indigeno MAAM (Abbiategrasso, Milano)
Cascina Caremma (Besate, Milano)
Birrificio Lambrate
(Milano)
Birrificio Clan!Destino?
(San Marzano Oliveto, Asti)
Birra Olmo (Arsego, Padova)
Hemp Bar Leoncavallo
(Milano)

Tag: microbirrificio, luppolo, malto, lieviti, cereali maltati, filtrata, brewpub, acqua, cotta, orzo, agricoltura, autoproduzione, ammostamento, homebrewing, fermentazione, bollitura, alfa acidi, fermentazione spontanea, spezie, sala cottura, alimentazione, energia, macinatura, filtraggio, trebbie, pulizia, elettricità, fuoco…

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