No tangenziale, No Toem. Senza se e senza ma!

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No Tangenziale, No Toem. Senza se e senza ma!”: è questo il grido deciso che emerge dall’assemblea pubblica di giovedì scorso, il 24 settembre, convocata ad Abbiategrasso su iniziativa del Movimento No Tangenziale – Rete di Salvaguardia Territoriale e di alcuni cittadini comuni. Un no senza compensazioni, senza mitigazioni. Ma con un progetto, con una visione lunga sul futuro e sul territorio, e la riattivazione di una mobilitazione che può e deve essere innazitutto popolare.

Era tanta la gente che ha riempito la sala consiliare del Castello Visconteo, gente affluita liberamente a raccontare che non è con accordi a porte chiuse o con proclami autoreferenziali che si difende il territorio, ma con la partecipazione collettiva, parlandosi a viso aperto e ascoltando le narrazioni di chi ci è già passato.

Contro l’asfaltatura dell’ultimo pezzo di campagna, della meravigliosa e fertile mezza luna tra il Parco Agricolo Sud e il Parco del Ticino, rimasto l’ultimo polmone verde alle porte di Milano, protetto dall’Unesco e da una parte sana e attiva della popolazione, ma non da alcuni amministratori locali, non dal presidente dell’ente Parco Ticino.

Qui infatti il ministro Delrio e l’illuminato presidente Renzi hanno deciso che è priorità assoluta per il paese costruire la Vigevano-Magenta, tassello della più ampia Tangenziale Esterna Ovest Milanese, la TOEM, che segue le altrettanto inutili e imponenti arterie che circondano Milano, come la TEEM, la Brebemi e la Pedemontana.

Per questo stanziano 220 milioni di euro, che avrebbero potuto finanziare progetti di manutenzione e miglioramento delle infrastrutture esistenti, già da tempo proposti dalle comunità locali, come ha ricordato Domenico Finiguerra: reti di piste ciclabili, rotonde in luogo di semafori, una circonvallazione cittadina, il potenziamento o il prolungamento delle linee ferroviarie esistenti. Tutte proposte venute dal basso ma che sono rimaste inascoltate, per decidere di colare nuovo cemento a spezzare in due le aziende agricole, a distruggere la vegetazione e la fauna locale, ad azzerare il patrimonio irriguo delle risorgive, a desertificare la campagna più fertile della nostra pianura.

In assemblea molti sono stati gli interventi: gli agricoltori, con Paolo, hanno spiegato che la tombinatura di rogge e canali portano il concreto rischio di alluvioni ed esondazioni, i cittadini dei piccoli comuni attraversati dalla TEEM e un militante NOTAV della Val di Susa hanno raccontato che le promesse di compensazioni in servizi alla cittadinanza sono state tutte disattese e che gli amministratori locali hanno cambiato bandiera in un giorno. Proprio come sta avvenendo con alcuni sindaci che in tavoli condotti a porte chiuse con ANAS, si tirano la coperta da una parte all’altra senza una visione ampia e collettiva sul futuro del loro territorio, andando a trattare risarcimenti e compensazioni che certamente non vedranno mai.

Emerge chiaramente, da questa assemblea, che non resta altro da fare che mobilitarci tutti, non come abitanti di un comune o di un altro, ma come cittadini di questa regione, di questa Italia devastata dal cemento fin dagli anni ’50 e non ancora in grado di proporre un diverso modello di sviluppo. Come abitanti di questo pianeta che ci include tutti, tutto. Unendo ogni lotta, piccola o grande, in un’unica mobilitazione: NO TAV, NO TRIV, NO TOEM.

Perché il progresso vero è la riqualificazione del territorio, la valorizzazione della bellezza paesaggistica, delle risorse naturali, delle culture locali, in primis quella contadina, che qui come altrove da secoli produce eccellenze agroalimentari.

Gli incontri di questi mesi in ANAS e in luoghi NON PUBBLICI rischiano di essere un boomerang per il territorio stesso.

L’assemblea di Abbiategrasso ribadisce il suo NO SENZA SE E SENZA MA alla tangenziale Vigevano- Abbiategrasso-Magenta, senza compensazioni e mitigazioni, ribadisce che il progetto deve essere cancellato dalla Legge Obiettivo e chiama tutti, cittadini, comitati e associazioni alla mobilitazione. Per costruire un altro immaginario per questo lembo di terra pregiata, basato sulla conversione ecologica.

Anche per questo Il Movimento No Tangenziale – Rete di Salvaguardia del Territorio chiede ai sindaci di disertare il tavolo previsto per il 30 settembre con ANAS e Parco del Ticino per concertare mitigazioni e percorsi alternativi. Un incontro che è l’atto finale di una farsa.

No Tangenziale – Rete di Salvaguardia Territoriale

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Last modified: 20 Ott 2019

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