Editoriale Estate 2016 Almanacco 01

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Editoriale | Estate 2016

 

“(…) la storia del paesaggio s’incrocia con quella del lavoro e in particolare con la storia del vino e della coltivazione della vite di cui, come è stato detto, la storia civile è la propaggine.
Seguire la strada dei vini e delle viti (…) equivale a ripercorrere le tracce vistose dell’addomesticamento del territorio selvaggio strappato al dominio della «gran maestra natura» dalle tecniche lavorative dell’uomo

(Piero Camporesi, 1992)

Se possibile lascia parlare per primi i luoghi, e poi subito chi li abita, li attraversa e lavora, chi li vive, chi li ha trasformati. Poi torna ad ascoltare. Ronzare di motoseghe tra le querce nell’Alto Piemonte, scorrere di automobili nelle campagne a Sud di Milano, ferro di tornelli a Hebron, bambini sulla spiaggia di Gaza, garzette tra le risaie tra Vercelli e Novara, vociare molesto di maiali, il passo della volpe tra la boscaglia.

Costruiamo e costruiremo questo progetto, questo incessante periodico, L’Almanacco de La Terra Trema intorno a quell’opera immensa che è il paesaggio, italiano e non solo, territorio che ferve tra infinite declinazioni e che passa tra le mani attive di uomini e donne e il loro vivere quotidiano tra natura e costrutto. È un movimento continuo, uno spiegarsi di singole storie che si insinuano nella Storia, tra devastazione e abbandono, tra difesa e celebrazione, tutela e volontà di trasformazione, naturale ricchezza e ingegno.

Di fronte a questo panorama, splendido, eterogeneo, volubile, serve prendere per mano la consuetudine della narrazione, della descrizione precisa, scrupolosa e attiva, della riflessione ragionata, non delegata, della partecipazione assidua dei propri ambiti vitali e della presa in carico di sorti e scelte.

Seguendo questa traccia abbiamo ascoltato e riportato narrazioni di territori vivissimi, a volte a noi molto prossimi, come nel caso della lotta No Tangenziale, nella porzione di Lombardia che si trova a sud di Milano, assedio cementifero anche più longevo dell’accerchiamento di Troia con i suoi cavalli ma che trova una opposizione popolare di vigore e di ragione. E poco più oltre, nella storia familiare di vigne e di vini delle sorelle Conti a Maggiora, provincia di Novara, e di quella mappa del tesoro da decifrare che si trovano in mano. Nei 10 cm di acqua e fango delle risaie di quella stessa provincia, ma fronte opposto, rasente al Ticino, una storia di agricoltura locale e cucina materiale che balza tra le stanze di Pellegrino Artusi e poi fino in Messico nel guizzo psicogeografico di Simonetta Lorigliola. E ancora, nel nostro Mediterraneo, a Scampia, nel racconto di Emma Ferulano di cucina di relazione e convivio di cultura e gastronomie operoso e meticcio; a Marsiglia l’esperienza viva di cucina sociale, cucina per strada, simposio gastronomico diffuso di quartiere, e ancora sul mare di mezzo, nelle ricette di Palestina raccolte da Fidaa I Abuhamdiya e Silvia Chiarantini e, nelle immagini, da Alessandra Cinquemani.
Seminare, cucinare, opporsi alle ruspe, fare del proprio corpo scudo, scegliere come potare una vite, scovare un messaggio nella feccia depositata sul fondo, attraversare un check point, cercare sommacco al mercato, pensare ad una gastronomia popolare, tracciare una mappa di spezie, intrecciare un ricamo e ricominciare a vivere. Siamo gli artefici di questi paesaggi di lotta, di opposizione alle manipolazioni prescritte dall’alto, paesaggi di posizioni prese, di contrapposizione ragionata, di elaborazione e azione.

Perché questo sforzo sia lotta proficua, occorre continuare, raccontarne ancora, ascoltarne di nuovo, di nuovi.

Auspichiamo si faccia pratica diffusa e condivisa, anche attraverso queste pagine.

 

(L. M. A.)

da L’Almanacco de La Terra Trema. Vini, cibi, cultura materiale n.01
16 pagine | 24x34cm | Carta cyclus offset riciclata gr 100 | 2 colori

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Last modified: 20 Ott 2019

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